Sinistra guerrafondaia?
Profumo e D'Alema indagati per l'affare delle armi alla Colombia |
Sui media furoreggia la notizia secondo cui Massimo D'Alema avrebbe intascato tangenti per avere agevolato la vendita di armi italiane alla Colombia. Dedicando ampio spazio all'argomento, il Fatto Quotidiano di oggi (7 giugno) accompagna il servizio sul tema a un articolo in cui sottolinea come diversi esponenti di spicco dell'ex PCI (Pds, Ds, Pd), fra i quali Marco Minniti, Luciano Violante, Nicola Latorre e altri, negli ultimi anni avrebbero fatto carriera nella galassia di imprese ed enti che, fra il pubblico e il privato, ruotano in orbita Leonardo, il colosso del nostro apparato militare-industriale. Ex comunisti affratellati all'estrema destra nella cultura guerrafondaia? A stupire non sono queste notizie bensì l'ingenuo stupore che le accompagna. Abbiamo dimenticato le scelte scellerate dell'allora governo di sinistra nell'appoggiare l'aggressione NATO alla Serbia? Per tacere del sistematico appoggio a tutte le "missioni speciali" dei nostri militari spediti in Iraq, Afghanistan, Kosovo e Libano a fare da ascari alle "missioni di pace" dell'imperialismo occidentale? Nessuna novità, bensì la riconferma della legge storica che, a partire dal voto delle socialdemocrazie europee che approvò i crediti di guerra dei rispettivi governi impegnati nella Prima Guerra mondiale, ha costantemente visto le sinistre "moderate" schierarsi con gli interessi del grande capitale e con le operazioni militari funzionali a tali interessi. Del resto qui da noi non è stato nemmeno necessario aspettare la liquidazione del PCI e della sua eredità storica per assistere allo scempio. Anche se ai nostalgici degli anni Settanta spiace ricordarlo, fu infatti lo stesso Berlinguer a dichiarare, dopo avere sancito l'esaurimento della spinta propulsiva della Rivoluzione d'Ottobre, che si sentiva protetto dall'ombrello della NATO. La nuova strada era già tracciata, ed è seguendo quella svolta che gli spregevoli eredi di una grande storia sono divenuti quelli che oggi vediamo pronti a sostenere la Terza guerra mondiale al carro degli Stati Uniti.
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